Il prezzo del petrolio risale? OPEC+, Dazi e Cina. Pronti!

Negli ultimi giorni, il prezzo del petrolio ha registrato un calo significativo, con il WTI (West Texas Intermediate) sceso sotto i 60$ al barile. Il prezzo sotto i 60$ non si vedeva da Febbraio 2021 per dare un’idea. Ma cosa sta guidando questa volatilità? L’OPEC+ vuole far risalire le quotazioni? Quali tensioni internazionali potrebbero andare a influenzare il prezzo?

In questo articolo, analizziamo:
– Cosa ha portato al recente crollo dei prezzi
– Il ruolo dell’OPEC+ nell’andamento dei prezzi
– L’impatto delle tensioni in determinate zone geografiche

1. Perché il Prezzo del Petrolio è Sceso?

La recente flessione del petrolio è dovuta a diversi fattori:

L’elemento che, ovviamente, la fa da padrona è l’introduzione dei famosi dazi. Non mi limiterei però solo a questo. Infatti gli Stati Uniti hanno registrato una grande crescita della capacità produttiva.

Aumento dell’Offerta: Gli Stati Uniti hanno incrementato la produzione, raggiungendo livelli record;
OPEC+ non ha fatto tagli sufficienti a limitare la troppa offerta. Il 3 Aprile ha annunciato l’intenzione di aumentare la produzione;
Dazi: Le nuove tariffe doganali hanno incrementato i timori di recessione e, quindi, il rischio della riduzione della domanda;
Rallentamento Economico cinese: l’economia cinese sta subendo un periodo di forte difficoltà, questa stagnazione riduce la domanda di questa enorme economia.

Questi elementi hanno spinto il WTI sotto i 60$, un livello critico per i produttori. Di seguito si può vedere l’andamento del WTI (future MAG25) nell’ultimo mese. Infatti per i maggiori attori mondiali di petrolio un prezzo sotto i 70$ al barile riduce la praticità economica di produzione di petrolio in alcune zone statunitensi.

2. OPEC+ vuole Far Risalire il Prezzo: Ecco Perché

L’OPEC+ (l’alleanza tra OPEC e paesi come Russia) punta a mantenere il petrolio intorno ai 70-80$ al barile.
Come detto sopra l’organizzazione opera con tagli o incremento di produzione a seconda della situazione globale. Quest’ultima si incontra una volta al mese e si è dichiarata disponibile a modificare le produzioni in caso di necessità. Perchè ci sono esigenze di gestione del costo?

🔹 Equilibrio dei Bilanci: Molti paesi produttori, come Arabia Saudita, Russia e USA come detto sopra, hanno bisogno di prezzi alti per coprire le spese statali.

Se il prezzo rimane basso, potremmo vedere nuovi tagli produttivi nei prossimi mesi. Tale intervento sosterrà l’incremento dei prezzi.

3. Medio Oriente e Stretto di Hormuz: Un Punto Critico

Le tensioni geopolitiche in Medio Oriente influenzano sempre il petrolio. In particolare, lo Stretto di Hormuz, questo sconosciuto, è cruciale:

✅ L’unico passaggio dal golfo persico verso il resto del mondo per via marittima. Ricordiamo che tra il 93 e il 96% delle merci mondiali (?!) sono scambiate via nave;
🌍 Sul golfo persico si affacciano: Iran, Arabia Saudita, Iraq, Kuwait, Qatar, Bahrein ed UAE. Di questi solo l’Arabia Saudita ha altri punti (Mar Rosso) da cui poter raggiungere direttamente il mercato globale via nave.
📌 Il 20% del Petrolio Globale passa da qui.
⚠️ Conflitti e Blocchi potrebbero far schizzare i prezzi alle stelle.

Provate ad immaginare se un aumento delle tensioni in zona, tra il blocco USA-Israele e l’Iran, dovesse accadere. Lo squilibrio dei prezzi sarebbe molto elevato. In quanto la navigazione in quell’area sarebbe interdetta, riducendo nel breve termine la disponibilità di oro nero sul mercato. Ricordiamoci che la guerra usa molto petrolio tra l’altro.
Non sottostimiamo, inoltre, le tensioni registrate anche riguardo agli attacchi e/o sequestri di navi cisterna in zona.
In ultimo, il ruolo dello Yemen, tramite il gruppo degli Houthi, nell’incrementare le tensioni nell’area dello stretto di Bab Al-Mandab (Golfo di Aden – Mar Rosso).

Conclusioni: Cosa Aspettarsi?

Il mercato del petrolio resta volatile. Vedendo quanto detto precedentemente: possibili tagli di produzione OPEC+, necessità di prezzi sostenuti richiesta da diversi attori e tensioni nell’area del Medioriente. Nel caso il prezzo dovesse raggiungere valori sui 50-55$ al barile si potrebbe considerarlo come un buon punto di entrata.

Per considerare quali possono essere i migliori ETF in questo senso abbiamo già fatto un articolo di riferimento.

Quindi cosa fare per essere pronti come investitori?

  • Mantenere un occhio attento sull’andamento del WTI;
  • Tenere d’occhio le decisioni dell’OPEC+ o i “rumors” ad essa legati;
  • Monitorare i dati sulla produzione USA;
  • Guardare con attenzione alla domanda globale, Cina in primis;
  • Documentarsi con attenzione su diverse fonti e non fare riferimento solo a questo articolo.

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Disclaimer

Questo articolo è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria. Si consiglia di consultare un professionista qualificato prima di prendere decisioni di investimento.

2 commenti su “Il prezzo del petrolio risale? OPEC+, Dazi e Cina. Pronti!”

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