Escalation India-Pakistan: quale impatto sulle Commodities?

L’aumento delle tensioni tra India e Pakistan preoccupa non solo dal punto di vista geopolitico, ma anche per i possibili effetti sui mercati. In questo articolo, analizziamo quali commodities potrebbero subire i maggiori rincari e facciamo un parallelismo con altri conflitti recenti per capire come reagiscono i mercati in caso di conflitti tra grandi attori globali.

Quali Commodities Potrebbero Aumentare di Prezzo?

Un’escalation tra India e Pakistan avrebbe un impatto significativo su:

1. Petrolio e Gas Naturale

  • L’India è il terzo maggior importatore di petrolio al mondo, mentre il Pakistan dipende dal gas naturale;
  • Un conflitto potrebbe interrompere le rotte commerciali nell’area e nel vicino Stretto di Hormuz (ne abbiamo già parlato quì e quì), attraverso cui passa circa un quinto del petrolio globale.

    Dettagliamo leggermente le ipotesi precedenti. Perché, un paese grande importatore, dovrebbe andare ad aumentare i prezzi? In caso di calo della domanda dovrebbero scendere!

    Osservazione corretta, ma bisogna considerare altri fattori:

    • La paura di un blocco del commercio o di un embargo potrebbe andare a spingere ad una domanda preventiva, mettendo pressione sulla domanda globale. Secondariamente, in un ampio conflitto i consumi di energia sono sicuramente più alti e le industrie vengono spinte al massimo per sopperire a consumi fuori standard (ne abbiamo parlato quì);
    • Modifica delle rotte logistiche: un’area soggetta a combattimenti verrebbe evitata incrementando i costi di trasporto per altri importatori;
    • I trader si muovono, anche a livello speculativo, sul rischio geopolitico. Questo effetto psicologico fa schizzare i prezzi anche oltre il reale rapporto tra domanda e offerta.

    Seconda giusta osservazione: ma lo stretto di Hormuz è nella parte sud-occidentale dell’Iran, che c’entra con India e Pakistan?

    L’Iran è confinante a oriente con il Pakistan, e politicamente è molto più vicino ad esso rispetto che all’India. Un conflitto con potenze nucleari nella zona, non manterrebbe gli altri attori regionali impassibili.

    Mappa semplificativa con il posizionamento di India, Pakistan, Iran e dello stretto di Hormuz.

    Si può svolgere un’analogia, anche se leggermente forzata, con il conflitto russo-ucraino. Allo scoppio del conflitto. nel febbraio 2022, i prezzi sono schizzati anche se le rotte sul Mar Nero non erano coinvolte inizialmente. Il trading ha spinto sull’effetto psicologico che un grande produttore di petrolio e gas naturale era coinvolto. Questo poteva portare a una riduzione/blocco delle importazioni. Rischiava di incrementare la domanda interna e anche il protezionismo rispetto all’export. Ed, in ultimo, i propri giacimenti o le infrastrutture potevano essere esposte ad attacchi o rappresaglie.

    2. Grano e Riso

    • India e Pakistan sono tra i maggiori produttori di riso e grano;
    • L’India ha già imposto restrizioni all’export di riso nel 2023 per controllare i prezzi interni;

    Nei due punti precedenti tocchiamo elementi già più facilmente interpretabili. Due grandi paesi produttori ed esportatori di materie prime agricole potrebbero essere coinvolte in un conflitto. Tale elemento potrebbe:

    • Riduzione della produzione interna: risorse e personale potrebbero essere destinati ad altre necessità di sicurezza nazionale;
    • Bloccare le esportazioni: un paese potrebbe preferire fare scorta delle risorse non conoscendo lo svilupparsi nel conflitto e la sua durata;
    • Bloccare le esportazioni 2: le rotte commerciali potrebbero essere messe sotto stress e meno sicure;
    • Effetto psicologico: oltre ai punti precedenti, l’effetto geopolitico dei rischi del conflitto amplificherebbero il peso dei punti precedenti.

    Anche per questo caso possiamo trovare un parallelismo con il conflitto russo-ucraino. Le rotte commerciali sono state messe sotto blocco per certi periodi. La Russia sosteneva che il corridoio per il trasporto di grano venisse usato per portare armi in Ucraina. I porti del Danubio in Ucraina sono stati spesso oggetto di attacchi da parte dell’aviazione russa. La Russia e l’Ucraina sono tra i maggiori produttori di grano al mondo. Buona parte dell’area coltivata in ucraina è in aree non sicure.
    Il prezzo del grano, con l’esplosione del conflitto, è salito del 50% in pochi giorni. Guarda l’andamento dei prezzi del grano seguendo l’ETF WEAT.

    3. Metalli Industriali

    • L’India è un grande esportatore di acciaio e alluminio;
    • Un conflitto potrebbe bloccare le esportazioni, riducendo l’offerta globale.

    I commenti sono da considerare analoghi a quelli dei punti precedenti.

    A livello di analogie, in questo caso ,è più difficile trovarne. Con il conflitto in Medio Oriente non è stato notato nessun risentimento sull’ambito dei metalli. In quanto, la regione coivolta non è un hub di metalli. Ha avuto più peso una guerra commerciale (dazi America-Cina) rispetto ad una guerra reale.

      Lezioni da Altri Conflitti Recenti

      Riassumendo i parallelismi con gli altri conflitti dei nostri tempi:

      • Guerra Russia-Ucraina (2022): aumento di energia, grano e fertilizzanti.
      • Conflitto Israele-Hamas (2023): il petrolio ha avuto un rally temporaneo (paura estensione conflitto a tutta il Medio Oriente), ma senza shock prolungati.
      • Tensioni USA-Iran (2020): picco del petrolio (stretto di Hormuz), poi rientrato.

      L’elemento da considerare maggiormente è: India e Pakistan sono player globali in agricoltura e energia, quindi un conflitto avrebbe effetti più ampi. Un player globale può esserlo sia in import che in export!

      Cosa Fare Come Investitori?

      1. Monitorare i futures su petrolio e grano (WTI, Brent e Chicago Wheat);
      2. Considerare ETF su commodities: abbiamo fatto articoli specifici per i miglior ETF sul petrolio e ETF sul grano;
      3. Diversificare per mitigare i rischi geopolitici.

      Se la tensione sale, energia e cibo saranno i primi a reagire. Restate aggiornati e preparatevi a una possibile volatilità.

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      Disclaimer

      Questo articolo è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria. Si consiglia di consultare un professionista qualificato prima di prendere decisioni di investimento.

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