Con il continuo aumento della spesa militare nel mondo, una delle varie domande è quella legata a comprendere quali materie prime potrebbe subire aumenti. In questo articolo approfondiremo quali sono le materie prime più sfruttate nell’ambito militare.
Perché l’industria delle difesa sbilancia le commodities?
Quando si pensa all’industria bellica si immaginano risorse solo per carri armati e cannoni. Verissimo, ma si dimenticano altri elementi ancora più importanti. L’idea comune è legata ai film della seconda guerra mondiale e le grandi fonderie. Ma, oltre a quanto sopra, bisogna considerare tutti i tipi di veicoli militari oltre i carri armati (mezzi corazzati, aerei, navi…). Senza dimenticare la continua crescita di sistemi d’arma avanzati (droni, missili) e tutte le infrastrutture e tecnologie militari.
Facendo seguito alle pressioni ricevute dagli USA, sembra che la maggiorparte dei paesi NATO supereranno la soglia del 2% del PIL nella difesa. Questo comporterà uno sbilanciamento di richiesta di commodities sempre più legate all’ambito della difesa piuttosto che altre industrie.
Le 5 Commodities più Esposte alla Crescita Militare
1. Metalli Industriali: La Spina Dorsale della Difesa
- Acciaio e alluminio: Usati per blindature ed equipaggiamento militare;
- Titanio: 30% più leggero dell’acciaio, sfruttato nella maggiorparte delle tecnologie;
- Rame: Sfruttati per cablaggi, radar, proiettili… (guarda l’articolo di riferimento);

2. Terre Rare
La tante decantate terre rare, da elementi sottovalutati ad elemento fondamentale per tutte le nuove tecnologie. Di seguito le maggiori sostanze ed il loro utilizzo nell’ambito della difesa:
- Neodimio (motori per droni da combattimento, sistemi di guida per missili…);
- Disprosio (sistemi di puntamento, aerei da combattimento…);
- Ittrio (reattori nucleari, rivestimento proiettili perforanti…);
- Europio (tecnologie anticontraffazione);
- Terbio (radar e sonar).
Con la nuova strategia UE sulle materie prime critiche, queste commodity potrebbero vedere rialzi non indifferenti per i prossimi anni.
3. Energia: Il Motore delle Operazioni Militari
- Petrolio: la movimentazione di tutti i mezzi coinvolti direttamente e indirettamente nella macchina bellica (quì l’articolo dei migliori ETF sul petrolio);
- Uranio: rilevante per tutte le tecnologie nucleari anche nell’ambito militare oltre che energetico.
4. Chimici per Esplosivi
Come detto all’inizio ci sono tante materie prime che non si considerano ma che hanno un peso davvero forte sui costi e gli equilibri dei conflitti. Stiamo parlando quindi anche di diverse sostanze chimiche sfruttate nella difesa:
- Nitrato d’ammonio: combustibile per esplosivi;
- Perclorato di potassio: razzi ed esplosivi
- TNT: usato per esplosivi di più piccola taglia.
5. Semiconduttori: Il Cervello dei Nuovi Sistemi
Un ultimo componente che ci sentiamo di sottolineare, più noto rispetto alle terre rare citate precedentemente, è quello dei semiconduttori. Essi vengono sfruttati per i circuiti in diversi tipi di tecnologie:
- Silicio: comunicazione, microprocessori, sensori…;
- Nitruro di Gallio: migliori prestazioni rispetto al silicio, usato in ambito di guerra elettronica, armi laser…;
- Arseniuro di Gallio: missili ipersonici, droni da ricognizione…;
Conclusione: Prepararsi all’Onda della Difesa
Con così tanti intrecci e componentistica è necessario comprendere gli equilibri mondiali. Capire i maggiori produttori. Chi sono i maggiori acquirenti. Gli equilibri geopolitici collegati alle forniture. Un incremento delle tensioni sull’asse USA-Cina come può incidere su questi ambienti? Eventuali regolamentazioni ambientali verranno by-passate o manterranno un ruolo di peso?
Tante domande con risposte diverse, chi semplifica le risposte è perché non conosce la verità. La verità è fatta di tanti dettagli, tanti elementi che sono fuori dal controllo e dalla conoscenza di molti.
Il grande riarmo mondiale porta grandi opportunità di investimento sulle commodities che abbiamo elencato in precedenza. Per sapere come muoversi è utile darsi delle risposte alle domande precedenti e prevedere le politiche dei maggiori attori mondiali.
Per avere qualche idea sui numeri si può visitare il sito SIPRI 2024.
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