Trump impone dazi del 25% sulle auto: impatto e reazioni

Trump impone dazi del 25% sulle auto: impatto e reazioni

L’amministrazione Trump ha annunciato nuovi dazi del 25% sulle automobili e sui componenti prodotti all’estero e importati negli Stati Uniti. La misura, che entrerà in vigore dal 2 aprile, ha scatenato reazioni accese in Europa e nel settore automobilistico globale.

Un colpo duro per il commercio internazionale

Secondo il ministro dell’economia tedesco Robert Habeck, questa decisione rappresenta una “grave minaccia” per il commercio libero e basato su regole. Anche l’Associazione tedesca dell’industria automobilistica (VDA) ha espresso forte preoccupazione, sottolineando i danni alle catene di approvvigionamento globali e l’aumento dei costi per le imprese e i consumatori.

Le reazioni delle case automobilistiche

Le principali case automobilistiche europee hanno registrato un calo in borsa dopo l’annuncio. Ad esempio:

  • Valeo (-7,7%)
  • Stellantis (-4,2%)
  • Porsche (-2,5%)

Ferrari ha già annunciato un aumento dei prezzi fino al 10% sul mercato statunitense per compensare l’impatto dei dazi, escludendo alcuni modelli come Ferrari 296, SF90 e Roma.

BMW e Mercedes: preoccupazioni per il mercato USA

BMW ha sottolineato l’importanza del suo stabilimento di Spartanburg, negli Stati Uniti, da cui ha esportato nel 2024 oltre 225.000 veicoli per un valore superiore a 10 miliardi di dollari. Mercedes-Benz, che impiega circa 11.100 persone negli USA, sta valutando le possibili conseguenze dei nuovi dazi.

Possibili sviluppi

L’Unione Europea ha promesso una risposta “decisa” per tutelare le proprie aziende. L’Associazione Europea dei Costruttori di Automobili (ACEA) ha invitato USA e UE a un dialogo per evitare una guerra commerciale che potrebbe danneggiare l’economia globale.

Conclusioni

L’imposizione di dazi sulle auto importate negli USA potrebbe avere conseguenze significative per l’industria automobilistica e per i consumatori, con un probabile aumento dei prezzi. La reazione dell’UE e delle aziende sarà determinante per il futuro degli scambi commerciali transatlantici.

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