Crisi in Medio Oriente: il prezzo del grano a rischio?

Introduzione
Negli ultimi mesi, il prezzo del grano ha registrato un calo, rassicurando i mercati dopo i picchi raggiunti durante la guerra Russia-Ucraina. Non ha toccato i prezzi del biennio 2016-17 ma comunque è in linea con i valori pre-crisi. Tuttavia, una nuova minaccia si profila all’orizzonte: l’inasprimento delle tensioni in Medio Oriente e il possibile blocco dello Stretto di Hormuz potrebbero far impennare nuovamente le quotazioni.

Abbiamo ampliamento discusso, in diversi articoli, del ruolo di quest’ultimo passaggio geografico per le commodities come petrolio e gas. Allarghiamo questo ragionamento alla commodity del grano che appare, a prima immaginazione, non direttamente coinvolta.

Il Calo Recente del Prezzo del Grano

Dopo i massimi storici del 2022, causati dall’esplosione del conflitto russo-ucraino (due dei maggiori esportatori globali di grano), i prezzi si sono gradualmente stabilizzati. Secondo i dati recenti la riduzione del costo è stato anche favorito da raccolti migliori oltre alla ripresa delle esportazioni ucraine via Mar Nero.

Tuttavia, questa tendenza al ribasso potrebbe invertirsi rapidamente se le tensioni geopolitiche si intensificassero. Nel grafico seguente è possibile guardare l’andamento. Per maggiori dettagli sul grano guarda l’articolo.

Andamento del prezzo del grano negli ultimi anni. Appare immediato il picco durante l’esplosione del conflitto russo-ucraino e la ristabilizzazione attuale.

Medio Oriente e Stretto di Hormuz: Nuova Minaccia per i Mercati

Lo Stretto di Hormuz è un passaggio cruciale per il commercio globale, non solo per il petrolio ma anche per le merci alimentari. Un eventuale blocco, come minacciato in passato dall’Iran, potrebbe:

  • Limitare l’export di cereali dal Golfo Persico.
  • Aumentare i costi logistici a causa di rotte alternative più lunghe.
  • Creare panico speculativo sui futures del grano.

Paralleli con la Guerra Russia-Ucraina

La crisi del 2022 ci ha insegnato che i mercati del grano reagiscono in modo violento alle turbolenze geopolitiche:

  • Molta crescita in poche settimane dopo l’invasione russa. Con l’inizio del conflitto in cinque mesi il grano è salito di circa il 40%. Guarda l’andamento in tempo reale quì;
  • Restrizioni all’export da parte di Paesi produttori per paura di allargamento del conflitto;
  • Inflazione alimentare globale con ripercussioni sui Paesi più poveri.

Se il conflitto in Medio Oriente si estendesse, potremmo assistere a un’analoga corsa all’acquisto, spingendo i prezzi verso nuovi massimi.

Cosa Aspettarsi nei Prossimi Mesi?

I trader stanno già monitorando:

  1. L’evoluzione diplomatica tra Iran e Occidente;
  2. Le rotte commerciali alternative nel caso di chiusura dello Stretto;
  3. Le scorte globali di grano, attualmente in ripresa ma vulnerabili.

Se la situazione peggiorasse, potremmo vedere un rimbalzo del +20-30% in pochi mesi, con effetti a catena su pane, pasta e altri beni essenziali.

Conclusioni: Meglio Prepararsi

Dopo un periodo di relativa calma, i rischi per il prezzo del grano sono tornati alti. Investitori e consumatori dovrebbero tenere d’occhio:

  • I rapporti FAO e USDA sulle scorte globali;
  • Le news geopolitiche dalla regione mediorientale e anche nelle altre zone di conflitto;
  • I futures sul Chicago Board of Trade (CBOT) per anticipare trend.

La lezione del 2022 è chiara: in scenari di crisi, le materie prime agricole possono diventare volatili in poche ore. Meglio non farsi trovare impreparati.

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Disclaimer

Questo articolo è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria. Si consiglia di consultare un professionista qualificato prima di prendere decisioni di investimento.

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