Perché il prezzo di gas in Europa è più basso degli USA?

A dicembre 2025, il mercato globale del gas mostra uno scenario spaccato in due. Nel “vecchio continente” i prezzi crollano (al TTF il JAN26 è sceso sotto i 27 €/MWh per la prima volta da parecchi anni), mentre in USA salgono (è arrivato sopra i 5,3 $/MMBtu). Solitamente il rapporto è di quattro volte superiore al TTF, ora siamo poco sotto al doppio (occhio alle unità di misura, il confronto non è diretto tra 27 e 5,3).
Proviamo a indagare le ragioni che hanno spinto questi prezzi!

Lo Scenario Europeo: TTF in Picchiata

Il prezzo del gas nel mercato olandese TTF (punto di riferimento per il prezzo del gas in Europa) è in netto calo. L’Europa si trova in una posizione di forza, almeno per ora. Ecco i due pilastri di questa situazione:

  • 1. Autunno Mite, domanda debole per riscaldamento e stoccaggi pieni:
    l’elemento meteorologico è molto importante. L’inizio della stagione di riscaldamento 2025/26 è stato caratterizzato da temperature eccezionalmente miti in tutta Europa. La domanda per il riscaldamento residenziale e commerciale è rimasta al di sotto delle medie stagionali. Questo ha lasciato gli stoccaggi di gas, ben riempiti durante l’estate, molto pieni;
  • 2. Alta offerta di GNL e domanda industriale contenuta:
    l’offerta di Gas Naturale Liquefatto (GNL) rimane abbondante a livello globale. Nuovi progetti in Qatar e negli USA hanno aumentato la capacità. L’Europa, con i suoi depositi pieni, può permettersi di essere meno aggressiva negli acquisti spot. Intanto, la domanda del settore industriale europeo rimane bassa e in calo. Elemento che abbiamo già sottolineato in diversi articoli e sembra ormai un declino strutturale;

Grafico con l’andamento del prezzo del gas per JAN26 negli ultimi due anni. Appare facile notare il profondo calo di questo periodo alla fine del grafico. Fonte

Lo Scenario Americano: Henry Hub alle Stelle

Oltreoceano, la situazione è diametralmente opposta. Il prezzo di riferimento Henry Hub sta vivendo una forte impennata. Dopo tanti alti e bassi (vedi articolo precedente). La tensione sul mercato interno USA è palpabile. Capiamo quali sono le cause di questa situazione:

  • 1. Il Freddo arriva con forza: il primo test invernale:
    mentre in Europa fa caldo, gli Stati Uniti sono colpiti dalla prima ondata di freddo intenso e diffusa della stagione. Le previsioni indicano temperature ben sotto la media per diverse regioni, incluso il Midwest e il Sud. Questo fa esplodere le stime di domanda per il riscaldamento;
  • 2. Stoccaggi in linea, ma non da record:
    a differenza dell’Europa, gli stoccaggi statunitensi, pur essendo in linea con la media quinquennale, non sono a livelli record. Un inverno freddo prolungato può metterli rapidamente sotto pressione. Il mercato sa di non avere un enorme cuscinetto di sicurezza su cui contare;
  • 3. La Doppia Pressione: Domanda Domestica ed Esportazioni:
    la tensione è amplificata da un fattore strutturale: le esportazioni di GNL. Gli impianti di liquefazione sulla Costa del Golfo lavorano a pieno regime, sottraendo quotidianamente grandi volumi di gas al mercato interno. Quando la domanda per riscaldamento esplode, questa competizione per la materia prima si acuisce;
  • 4. Il Rischio “Freeze-off” in Texas:
    l’ondata di gelo minaccia direttamente la produzione. Il Permian Basin in Texas, uno dei principali bacini di shale gas, è nelle previsioni di gelo. C’è il rischio concreto di “freeze-offs”, interruzioni temporanee della produzione causate dal congelamento delle apparecchiature dei pozzi. Questi eventi possono ridurre significativamente l’offerta nel breve termine, proprio quando serve di più.

Conclusione: due mondi, due inverni

La forbice Henry Hub-TTF di dicembre 2025 è il ritratto perfetto di due condizioni meteorologiche opposte e di due diverse situazioni di stoccaggio. L’Europa, con un autunno caldo e depositi colmi, vive un momento di tregua. Gli Stati Uniti, colti dal primo gelo serio con un mercato già stretto dalle esportazioni, vedono salire la febbre dei prezzi.

Questa divergenza ricorda che, nonostante il GNL colleghi i mercati, i fattori locali (meteo e logistica) rimangono dominanti nel breve termine. Per gli investitori, significa che la stagione invernale porterà ancora volatilità. La domanda ora è: quando arriverà il vero freddo in Europa? La risposta potrebbe riavvicinare i due prezzi, probabilmente spingendo il TTF verso l’alto.

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Questo articolo è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria. Si consiglia di consultare un professionista qualificato prima di prendere decisioni di investimento.

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